Gli attori sono adeguati alla società. I passanti sono persone che vogliono sognare ma ormai hanno perso la fiducia, da una parte la pigrizia, dall’altra i condizionamenti e la descolarizzazione, impongono di abbassare la mira e tutti si accontentano di inseguire modeste aspettative dozzinali.
La realtà e l’arte non sono in comunicazione, impoveriti dall’individualismo gli attori e gli artisti danzano al ritmo imposto dal potere, si scannano, si prevaricano senza rendersi conto delle possibilità di comunicazione che si aprono muovendosi fuori dal coro.